Direttamente dal web una ricetta semplice per brioches spaziali
Impazzano sul web queste brioches turche semplicissime da realizzare, ma molto originali e davvero soffici, per colazioni di tutto rispetto e allora, non resta che provare, con le personalizzazioni del caso: brioches turche super soffici.
E come dico sempre: non vi preoccupate delle “sprecisioni“, l’importante è divertirsi in cucina e degustare con passione.
Mettiamo al lavoro!
Ingredienti per realizzare circa 30 brioches turche super soffici (dipende dalla loro grandezza)
Impasto
- 960 g di farina manitoba
- 10 g di lievito di birra secco
- 90 g di zucchero (noi zucchero di cocco integrale)
- 400 ml di latte caldo
- 200 ml di acqua tiepida
- 180 ml di olio evo (se preferite anche metà olio d’oliva e metà olio evo)
- 2 albumi
- 10 g di sale
In lievitazione
- 2 cucchiai di olio evo per far le pieghe all’impasto
Ripieno delle brioches
- 50 g di burro
- zucchero di canna
- cannella
Prima della cottura
- 2 tuorli
- 10 ml di olio evo/semi (quello che preferite)
- 50 g di gocce di cioccolato fondente
Presentazione
- Zucchero a velo
Procedimento per realizzare le brioches turche super soffici
Inserire in planetaria oppure in una ciotola tutti gli ingredienti dell’impasto tranne la farina. Amalgamare il tutto e poi versare la farina un po’ alla volta ed amalgamare a tutto il resto. Si avrà un impasto morbidissimo ed appiccicoso.
Rovesciare l’impasto in una ciotola capiente, coprire con 20 ml di olio e fare delle pieghe prendendo i lembi e portandoli verso il centro per tutta la circonferenza dell’impasto. La massa comincerà a prendere corpo e l’olio vi aiuterà a staccare l’impasto dalla ciotola.
Coprire con coperchio o pellicola e far lievitare l’impasto in forno spento, fino al raddoppio del volume dell’impasto (ci vorranno 2 ore circa ad una temperatura di 26/27°).
Formatura
Al raddoppio, rovesciare l’impasto sulla spianatoia infarinata e dividerlo in 10 pezzi da circa 178 g (come quelli della foto). Avvolgere ogni pallina d’impasto come fosse un fagottino e sigillare i bordi, pizzicandoli. Pirlare e mettere a riposare le palline coperte fino a quando saranno tutte pronte.
Riprendere ciascuna pallina ed allargarla con il mattarello sulla spianatoia infarinata fino a raggiungere le dimensioni di un piatto. Nel caso l’impasto facesse resistenza far riposare ancora le palline e poi riprovare a stenderle. Imburrare la superficie, coprire con una spolverata di zucchero di canna ed infine un po’ di cannella. Avvolgere a modi rotolino (come da foto).
Realizzare dieci rotoli da attorcigliare un pochino (con le mani prendere il lembo dx e avvolgerlo in avanti ed il lembo sx avvolgerlo al contrario). Posizionare i torciglioni sulla leccarda coperta di carta forno.
Posizionare la leccarda in forno per la seconda lievitazione e coprire o con pellicola oppure con un’altra leccarda (ci vorrà un’ora e mezza circa).
Quando saranno belli gonfi procedere a spennellare con i 2 tuorli e 10 ml di olio. Infine aggiungere le gocce di cioccolato.
Mettere a cuocere in forno, modalità ventilata, preriscaldato a 180° per 20 minuti e 5 minuti a 170°
Questo il risultato.
Far intiepidire e procedere al porzionamento delle brioches della grandezza desiderata. Noi abbiamo realizzato 3 file di dieci brioches, staccare ciascuna brioche ed avremo 30 brioches di dimensioni medie.
Ecco l’interno.
Conclusioni
Questa ricetta semplice e senza troppi fronzoli è davvero bella e versatile perchè si possono realizzare brioches lisce o farcite, dolci o neutre.
Guardate una volta tagliate e staccate come appaiono belline, mi ricordano le antiche brioches che mangiavamo da bambini (anni ’70), quelle avevano una farcitura alla marmellata di albicocche.
Possono essere conservate in apposita scatola di latta ben chiusa o congelate e tirate fuori all’occorrenza qualche ora prima dell’utilizzo.
Questo è solo l’inizio di una lunga serie di sperimentazioni delle brioches turche dolci e salate.
Grazie al web che ci permette di spaziare con ricette da tutto il mondo e far felici tutti.
Guardate la gioia di Stefano e Diego, piccoli buongustai.
Titti e la sua