Focaccia messinese con tuma e scarola
La famosissima focaccia messinese: proviamo a farla in casa
Da un po’ di tempo penso spesso di provare la famosa focaccia messinese, quella con acciughe, formaggio tuma (formaggio a pasta filata tipico della Sicilia, che conferisce alla focaccia un sapore cremoso e ricco) e scarola (adoro la scarola che con il suo gusto leggermente amaro, aggiunge un tocco di freschezza e complessità al piatto), ma in tutta Milano non sono riuscita a trovare la tuma, Quindi l’ho ordinata online e allora via con la prova della focaccia messinene con tuma e scarola.
La focaccia messinese con acciughe, tuma e scarola è diventata una pietanza amata non solo localmente, ma anche in altre parti d’Italia e nel mondo, grazie alla sua combinazione unica di sapori e alla sua versatilità.
Veniamo alla preparazione di questa super focaccia italiana della Sicilia
Ingredienti per una teglia 40 cm x 33 (la leccarda del forno)
- 300 g di farina tipo Caputo Nuvola
- 200 g di semola di grano duro rimacinata
- 325 g di acqua minerale naturale
- 20 g di lievito di birra fresco oppure 7 g di lievito secco
- 12 g di sale
- 40 g di strutto
Farcitura
- 10 filetti di acciuga (40 g circa) – quelli sott’olio
- 250 g di tuma (sostituibile con primosale o pecorino fresco)
- 200 g di scarola
- 10 pomodorini
- olio evo, sale, pepe, origano
Procedimento
Mettete nella planetaria le farine ed il lievito e dare una prima mescolata con il gancio a foglia.
Aggiungere 300 g di acqua e cominciare ad impastare. Quando tutta l’acqua sarà stata assorbita procedere con la restante acqua un goccio per volta, facendo assorbire bene l’acqua all’impasto prima di procedere con il goccio successivo.
Prima degli ultimi 5 g di acqua mettere il sale tutto in una volta e far amalgamare.
Infine la restante acqua.
Per ultimo inserire lo strutto un fiocco per volta, cercando di fare assorbire ogni pezzo prima di inserire quello successivo.
Trasferire l’impasto in un contenitore rettangolare (per agevolare la stesura sulla teglia rettangolare) oleato e coprire con coperchio o pellicola trasparente.
Far lievitare a temperatura ambiente per 1 ora e poi riporre il contenitore in frigo per 12 ore.
Io ho fatto questa operazione al venerdì sera per avere poi la focaccia al sabato, da gustare insieme agli amici.
Al sabato mattina appena sveglia (il pensiero della focaccia in frigo mi ha tenuto compagnia per tutta la notte) ho tirato furi dal frigo il contenitore con l’impasto e l’ho lasciato a temperatura ambiente per un paio d’ore.
Ho poi oleato la leccarda del forno ed ho proceduto ad una prima stesura molto sommaria. Ho coperto con un’altra leccarda ed ho lasciato riposare l’impasto ancora per qualche ora.
Quando era bello disteso e facilmente estendibile ho proceduto a riempire tutta la teglia coprendo anche tutti i bordi e facendo in modo che lo spessore fosse uguale in tutta la teglia (per me cosa difficilissima).
Ho lasciato riposare ancora un po’ (sempre con l’impasto coperto) e quando la focaccia mi è apparsa bella gonfia, come da foto (sotto) ho cominciato il mio quadro.
Ho cominciato ad inserire i pezzi di acciuga che devono essere ravvicinati perchè ogni pezzo di focaccia deve contenere almeno un pezzo di acciuga.
Si prosegue con la tuma a cubetti che dovrà coprire tutta la focaccia.
E’ poi il turno della scarola, lavata e spezzettata; infine si aggiungono i pomodorini tagliati a metà.
Condire con olio evo, sale, pepe ed origano.
Cottura
Preriscaldare il forno, in modalità statica, a 220°.
Posizionare la teglia al primo piano del forno e lasciare cuocere per circa 20/25 minuti (controllare dopo 20 minuti perchè ogni forno ha le sue tempistiche).
Questo il risultato finale
Lasciamo raffreddare un pochino e procediamo alla prova taglio.
Conclusioni
Mi sento una pittrice del buongusto.
Questa pizza va gustata tiepida, è buonissima anche fredda ed il giorno dopo è ancora più buona.
E’ doveroso aggiungere, ad amor della praticità e velocità delle nostre cucine, che la focaccia messinese si può realizzare anche in poche ore, saltando il passaggio in frigo.
Insomma, non vi spaventate solo a leggere e provate a farla semplicemente come fate normalmente: impasto, lievitazione al raddoppio, stesura, assemblaggio, riposo e cottura e …… sarà ottima lo stesso.
A me piace adottare i tempi lunghi anche per comodità, nel senso che faccio un passaggio alla volta e non sono impegnata solo in una cosa, ma posso, nel frattempo, andare in palestra, uscire, etc.
Da cuciniera amatoriale cerco di adattare le preparazioni ai miei tempi/impegni, per quanto possibile, naturalmente.
Insomma, cucinare deve essere un piacere, non stress e ansia da prestazione.
E poi, fidatevi, le cose fatte in casa sono sempre talmente buone che non c’è mai da preoccuparsi per il risultato.
E adesso, prova assaggio
BUO-NIS-SI-MAAAAAAAA
Fatemi sapere la vostra opinione, ci tengo moltissimo.
Titti e la sua